In questa guida trovi informazioni sul riscaldamento a pavimento: meccanismo di funzionamento e dettagli di natura tecnica e burocratica.
Il raffrescamento a pavimento si inserisce nella categoria degli impianti di ultima generazione, i quali stupiscono per le soluzioni tecnologiche, per la capacità di garantire comfort e risparmio.
Singolare, in particolare, è il meccanismo di funzionamento di questo sistema e anche le opportunità di convenienza che, in certi casi, dimostra.
Ma andiamo per ordine.
Come funziona il raffreddamento a pavimento?
Dunque, cos’è il raffrescamento a pavimento? Come funziona? Rispondiamo a queste domande fornendo definizioni quanto più stringate possibili e spiegazioni esaustive.
Il raffrescamento a pavimento è un sistema di climatizzazione che sfrutta serpentine posizionate sotto il pavimento per far circolare acqua fredda. Questo processo riduce la temperatura dell’ambiente per irraggiamento.
L’acqua fredda assorbe il calore dell’aria, che viene poi dissipato dal pavimento stesso, garantendo una distribuzione uniforme della freschezza. Il sistema è collegato a una pompa di calore che regola la temperatura dell’acqua circolante.
Fornita questa definizione, è bene elencare i principali componenti del sistema-impianto di raffrescamento a pavimento.
- Tubi o serpentine: posizionati sotto il pavimento, trasportano l’acqua fredda che permette il raffrescamento per irraggiamento. I tubi sono generalmente realizzati in materiali resistenti come il polietilene reticolato o il polibutilene.
- Pannelli radianti: integrati sotto il pavimento, diffondono il freddo uniformemente nell’ambiente, garantendo una distribuzione omogenea della temperatura.
- Pannelli isolanti: installati sotto le serpentine, servono a evitare dispersioni di calore verso il basso, migliorando l’efficienza del sistema.
- Pompa di calore: questo elemento riscalda o raffredda l’acqua che circola nelle serpentine, gestendo la temperatura a seconda delle necessità.
- Collettori di distribuzione: collegano le varie sezioni del circuito idraulico, permettendo il controllo della distribuzione dell’acqua fredda nei vari ambienti dell’abitazione.
Si tratta per semplificare della versione estiva del riscaldamento a pavimento.
Raffrescamento a pavimento: quali sono i vantaggi?
I vantaggi del raffrescamento a pavimento si evincono da quanto detto fin qui, ma è comunque bene fare una panoramica estesa.
Alcuni vantaggi potrebbero apparire scontati, altri destano una certa sorpresa.
- Distribuzione uniforme della temperatura: il sistema di raffrescamento a pavimento garantisce una diffusione omogenea del fresco in tutta la stanza, evitando la formazione di zone troppo fredde o calde. Grazie all’irraggiamento dal pavimento, il raffreddamento si distribuisce in modo uniforme, evitando correnti d’aria o stratificazione del calore come accade con i sistemi tradizionali di aria condizionata.
- Comfort elevato: rinfrescando l’ambiente senza l’uso di ventole o getti d’aria fredda, questo sistema offre un comfort superiore, ideale per chi è sensibile ai flussi d’aria diretti e alle variazioni improvvise di temperatura. Il raffrescamento a pavimento mantiene l’aria stabile e fresca in modo naturale, riducendo anche la secchezza dell’aria.
- Risparmio energetico: Il raffrescamento a pavimento è altamente efficiente dal punto di vista energetico, poiché lavora con temperature dell’acqua relativamente alte rispetto ai sistemi di climatizzazione tradizionali. L’acqua utilizzata per il raffrescamento può essere intorno ai 16-20°C, richiedendo quindi meno energia per essere raffreddata rispetto a quanto necessario per raffreddare l’aria di un condizionatore.
- Invisibilità e flessibilità nell’arredamento: poiché il sistema è nascosto sotto il pavimento, non occupa spazio e non influisce sull’estetica degli interni. Questo permette di arredare gli spazi senza vincoli legati a unità ingombranti, radiatori o condotti. La totale integrazione del sistema lo rende ideale per ambienti minimalisti o per chi preferisce soluzioni non invasive.
- Convenienza: come vedremo, i sistemi di raffrescamento non costano molto. Soprattutto, la loro installazione è incoraggiata dal legislatore, che la riconduce agli interventi di riqualificazione energetica, rendendo possibile l’accesso a incentivi fiscali. Il risparmio, in questi casi, può risultare ingente e diminuire drasticamente la spesa effettiva.
Raffrescamento a pavimento: servono permessi?
È la domanda che, non senza apprensione, si pongono coloro che stanno pensando al raffrescamento a pavimento o comunque a soluzioni sui generis, di cui non vi è ancora una conoscenza diffusa.
Ebbene, per installare un impianto di raffrescamento a pavimento non è necessario alcun permesso.
L’intervento rientra nell’edilizia libera. D’altronde, per quanto possa sembrare invasivo, non coinvolge elementi strutturali, non genera effetti sulla planimetria, insomma… Non raggiunge nemmeno il rango di manutenzione straordinaria leggera.
Ovviamente, il discorso cambia se, per un motivo qualsiasi, l’intervento coinvolge le tubature a un livello più esteso, imponendo un rifacimento più o meno radicale dell’impianto idrico.
In quel caso, è necessaria la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Si tratta di un titolo abilitativo intermedio, che costa 2-3mila euro ma non richiede un parere esplicito dell’ente (non per iniziare i lavori almeno).
Raffrescamento a pavimento: quanto costa?
Gli impianti di raffrescamento a pavimento si caratterizzano per la variabilità dei prezzi. Questi dipendono in minima parte dalle peculiarità dell’area (e quindi dalla facilità di installazione) e parecchio dalla tecnologia utilizzata.
Per esempio, gli impianti veloci possono superare i 100 euro al metro quadro, mentre quelli medi fanno fatica a raggiungere gli 80.
Per alcuni sono prezzi abbordabili, per altri meno. Per tutti, si profila l’opportunità di risparmiare. Come? Ovviamente confrontando i preventivi.
Ciò permette di riconoscere le offerte buone e le offerte cattive. Soprattutto, consente di scegliere la soluzione più conveniente all’interno di un paniere più o meno ampio.
I preventivi devono avere caratteristiche precisi per ottimizzarne l’uso: devono essere completi, devono essere omogenei tra di loro. Solo in questo modo, possono rendere l’attività di analisi comparata facile e proficua.
Per questo motivo, il consiglio è di rinunciare alla ricerca manuale e fare riferimento ai portali di richiesta preventivi, che sono realizzati appositamente per soddisfare questa esigenza.